Mi chiamo Altea ed ho 23 anni.

     Sono di Catania, e amo moltissimo la mia terra, fonte ispiratrice e tremenda prigione.
 
     Sono allegra, vivace, anche se a volte mi chiudo come un guscio per entrare in contatto stretto con me ed il cosmo.
 
 

INCROCIO
di: Altea
 
Non credere alla morte;
Che poi non è la morte
Non è neanche la vita
Se esiste poi la vita;
Qual è la vera morte
Qual è la vera vita
La morte resiste, la vita insiste
Ma poi è sempre la morte
Che ti ridà la vita
Se te la ridà se te la ridà.
 
 
IL TORMENTO DELLA DANNAZIONE
di: Altea
 
Io,
Sono il battello ubriaco,
La goccia che cade con la pioggia,
La bellezza di un fiore non ancora appassito,
Sono l'ebbrezza della folla in calore e
L'astuzia d'un rubino di gazza,
Ed ancora la vita,
La prediletta del vento,
La stessa Luna
Perfetta e di stirpe reale
Il mio spirito è dovunque,
Nelle grida d'una cavalla partoriente o nel
Poderoso splendore del sole.
Vagabonda della notte, ascolto il sibilo del mondo,
Ed il torpore del silenzio scandisce il vibrare di un metronomo
Rotto.
Nell'effimera perfezione mi sento stanca.
Come un marinaio deceduto,
Cerco il mio veliero assassino e nel tormento della morte,
Vagherò nel vuoto,
Io,
Sporca anima dannata.
 
 
SENZA TITOLO
di: Altea
 
Taglia la corda,
Taglia la vita,
Rompi lo specchio e burlati del Jolly.
Scopri i tuoi seni ed i tuoi averi,
Butta nell'acheronte i tuoi ricordi migliori,
vivendo in sonagli di insegnamento,
Creati uno spazio circoscritto di nulla,
Brucia la folgore del tuo respiro...
vivendo una vita che non esiste...ma che persiste, ma che persiste!
 
 
L'ALBERO NERO
di: Altea
 
Viviamo in un mondo che ha le radici monche,
dove i giovani sono arbusti che invecchiano nel giro di prova.
Giochiamo al successo e viviamo di guerre,
sporchi e vigliacchi, cadenti e perduti, bugiardi e vili;
con menti contorte e pensieri alieni,
lavoriamo il nostro corpo e plasmiamo la morte e gli diamo una forma...
e cantiamo alla morte.
Guardiamo il cielo se di uno si tratta e le lame affilate sporche di sangue
scivolano sulla nostra lingua di spine acerbe.
Sentendo quel dolce sapore che piange le anime impure,
guardiamo il mare con occhi prodigali, mentre gli aculei violacei si bagnano di ribellione.
Guardiamo in cecità splendida, mentre alberi neri scuotendo se stessi ci abbracciano nel vento fermo.
 
PENSIERO
di: Altea
 
Quando guardo un angolo di nulla...
la mia essenza floreale che profuma d'anemone solitario,
fuoriesce dalla massa come l'anima infuocata esce dalla catena.
 
 
PENSIERO
di: Altea
 
Sono chiusa in una morsa di vetri cristallini
che mi fanno vedere la vita a spezzoni...
come in un lungo film d'azione,
e di noia!
 
 
Altea
 

 WorkNet Service 1998 - Rubrica curata da Icaro  
 
 


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