in vitro si deforma: in presuntuosa
sfida miope a specchi
oppone specchi. O mani
avviluppate, risale nel vortice
una voce. Il balletto
accelera il colore: la canzone
azzera sul cantabile
melodico e la sincope
mira alla tempia. O semifreddo
al fuoco del disgelo, gli avanza
metà di quel bicchiere. Ma per fare
sua la vita, disfare più non serve
il nodo alla memoria.
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