Vecchio e giovane

Un vecchio amava un ragazzo. Egli, bimbo

-gatto in vista selvatico- temeva

castighi a occulti pensieri. Ora due

cose nel cuore lasciano un'impronta

dolce: la donna che regola il passo

leggero al tuo la prima volta, e il bimbo

che, al fine tu lo salvi, fiducioso

mette la sua manina nella tua.

Giovinetto tiranno, occhi di cielo,

aperti sopra un abisso, pregava

lunga all'amico suo la ninna nanna.

La ninna nanna era una storia, quale

una rara commossa esperienza

filtrava alla sua ingorda adolescenza:

altro bene, altro male. "Adesso basta

-diceva ad un tratto;- spegniamo, dormiamo."

E si voltava contro il muro. "T'amo

-dopo un silenzioaggiungeva- tu buono

sempre con me, col tuo bambino." E subito

sprofondava in un sonno inquieto. Il vecchio,

con gli occhi aperti, non dormiva più.

Oblioso, insensibile, parvenza

d'angelo ancora. Nella tua impazienza,

cuore, non accusarlo. Pensa: E' solo;

ha un compito difficile; ha la vita

non dietro, ma dinanzi a sé. Tu affretta,

se puoi, tua morte. O non pensarci più.

Umberto Saba

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