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L'artigianato vanta una lunga tradizione in gran parte collegata con pratiche e tecniche agricole. Tra gli antichi mestieri tradizionali ancora esistenti quello del che con la difficile tecnica dell'architettura in pietra a secco per secoli hanno dato una precisa fisionomia non solo al centro abitato ma anche all'intero agro. Un significativo sviluppo si e' registrato negli ultimi decenni nella lavorazione della cartapesta destinata in gran parte alla costruzione dei carri allegorici (si tratta di una tecnica che utilizza materiali poveri: soprattutto carta di giornali e colla di farina per la realizzazione delle maschere e dei pupazzi; argilla e gesso per i relativi calchi). panaràl (costruttore di cesti realizzati con l'arte dell'intreccio e con l'impiego di canne, polloni di ulivo e di ciliegio selvatico) e dello spurtàr che con paglia e rovi costruisce cesti dalle piu' svariate forme, destinati soprattutto alla conservazione e alla essiccazione della frutta. Ormai in via di estinzione i maestri scalpellini e i "trullari". Nonostante la crisi degli ultimi decenni, continuano ad essere sviluppati il settore alimentare e caseario, la lavorazione della lana, del legno, del cartone, del ferro e dell'alluminio; ancora competitiva la piccola industria del tessile e dell'abbigliamento: alcuni stabilimenti esportano con il proprio marchio in Italia e all'estero maglie, confezioni da cerimonia per bambini e soprattutto abiti da sposa, mentre decine di piccoli laboratori realizzano giacche, pantaloni e abiti per le grandi firme della moda italiana. |