
HERMANN HESSE
(1877 - 1962)
Scrittore tedesco, si firmò anche con lo pseudonimo di Emil Sinclair. Abbandonati gli studi teologici, lavoro' come meccanico e poi come libraio; nel
1904 si stabili' sul lago di Costanza, dedicandosi all'attivita' letteraria. Nel
1911 compi' un lungo viaggio in India. Nel 1921 prese la cittadinanza svizzera.
Fu insignito del premio Nobel nel 1946. Il romanzo che lo rivelo' fu Peter
Camenzind (1904), una storia pervasa di idillica malinconia, cui seguirono
Sotto la ruota (Unterm Rad, 1906) e diversi volumi di novelle. Gli avvenimenti
della prima guerra mondiale produssero in lui una violenta crisi, accentuando
la sua tendenza all'introspezione. Si accosto' alla psicanalisi e introdusse nei
suoi libri nuovi e piu' maturi elementi di critica sociale (Demian, 1919).
Nel 1920 scrisse L'ultima estate di Klingsor, cui seguirono i romanzi
Siddharta (1922) frutto del confluire delle esigenze spirituali di Hesse
verso il pensiero religioso dell'India, Il lupo della steppa (1927) e
Narciso e Boccadoro (1930). Nel 1943 usci' la sua
opera piu' vasta e ambiziosa, il romanzo Il gioco delle perle di vetro:
in una vicenda fantastica, fortemente influenzata dalle antiche filosofie orientali,
Hesse riassume le sue inquietudini spirituali e le sue ricerche religiose e offre
la visione utopistica di una comunita' spirituale in cui si realizza una sintesi tra
pratica ascetica e vita attiva.
L'opera di Hesse, in qualche modo complementare
a quella del suo grande coetaneo T. Mann, esprime, in una prosa classicamente
composta, ma ricca di accensioni liriche, una vasta, articolata dialettica tra
sensualita' e spiritualita', ragione e sentimento. Il suo interesse per le componenti
irrazionalistiche del pensiero e per certe forme del misticismo orientale anticipa, sotto
vari aspetti, gli atteggiamenti delle ultime avanguardie statunitensi ed europee
e spiega la nuova fortuna che i suoi libri hanno trovato presso le giovani generazioni
successive.