NARCISO E BOCCADORO


di Hermann Hesse
Pubblicato nel 1930.





Molte volte mi sono chiesta cos'e' che ci fa scegliere una cosa al posto di un'altra? Perche si', invece di no? Perche'..? Non riesco mai a capire cosa a volte colpisce i nostri sensi e ci porta a voler entrare nella logica, nel sogno, nel pensiero di qualcun'altro.
Narciso e Boccadoro, due nomi, due realta' e due echi diversi, l'uno critico, l'altro quasi sensuale e, pur conoscendo Hermann Hesse, non avevo letto questa sua opera. Ho colto un fiore, l'occasione ha voluto che io entrassi nel sogno; i pensieri degli altri vagano come sogni e quando vengono fermati sulla carta, con logica, e' splendido. Tuffarcisi e far si' che ogni pagina diventi viva e faccia nascere dalle parole, dall'inchiostro immagini, suoni ed emozioni tue e solo tue, che come opere d'arte inespresse vagano e per un tempo piuttosto breve, ti inebriano e ti esaltano.
E come in una folgorazione, leggendo e vivendo la scoperta di se' che fa' Boccadoro, hai una visione della vita che dal suo si trasporta a tutto il mondo e al lettore che ogni tanto si sara' chiesto e si sara' perso dietro il senso delle cose e fermatosi a pensare se sara' riuscito a ritrovarsi, in questo o quel pensiero che strugge il protagonista del racconto e trova ragione nel supporto che Narciso, come una voce fuoricampo, con la serenita' del pensatore e del logico, da a tutto. Raccogliendo l'impeto e l'istinto, facendo un'opera di riordinamento in cio' che di fantasioso ed illogico circonda l'istintivo e "l'artista", Narciso riesce a farci ingoiare quel boccone amaro quale e' "LA VERITA'" sull'uomo, sul suo eterno ed inutile soffrire e godere delle proprie emozioni, donateci per vivere e per cercare risposte, che comunque e sempre si riveleranno fatue e fini a se stesse nell'Universo della Vita.



Copyright WorkNet Service - 1996 - Testo:Nadia D'Aprile
Rubrica curata da Icaro


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